Cara Teodora

 

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Eccomi per Te, con un pensiero di affetto e riconoscenza che ho voluto condividere qui, alle Settimane Musicali al Teatro Olimpico, con la grande famiglia che ti vuole bene: i tuoi cari, gli amici, i colleghi, gli allievi.
Più di 40 anni sono passati dal nostro primo incontro, tanta musica e vita abbiamo condiviso insieme e ricordo tutto, fino agli ultimi giorni...
Cara Teodora, Ti penso con affetto sincero.
Sonig


Sebbene siano passati tanti anni, perché avevo solo 15 anni quando ho iniziato a venire a lezione da te, ho il ricordo vivo della passione, della cura del dettaglio e dell’energia che mi insegnavi e trasmettevi... energia e passione che ancora oggi mi accompagna in ogni momento col mio violoncello e nell’ insegnamento ai miei allievi...
Nazzareno Balduin


Teo. Trasformava entusiasmo in suono, passione in arco incollato alla corda, occhi ridenti in accenti ritmici, voglia di far musica in abbracci con il suo violoncello!
Con la carissima Teo, siamo cresciuti percorrendo strade vicine, fin da ragazzini ed era bello sapere che andavamo dalla stessa parte, con energia, tenacia e convinzione. Poi la sorte l’ha spinta in un vicolo cieco e siamo rimasti tutti senza la sua gioiosa risata che, come il suo suono, rinfrancava.
Ma Teo è sempre qui nell’aria e nella musica.
Mario Brunello


Cara Teodora, ho sempre pensato che il tuo nome ti riflettesse. Un po’ serio e solenne ma delicato e musicale.
Mi sembrava che tu lo portassi con orgoglio e spensieratezza. Pensavo anche che quel nome potesse appartenere solo a te. Lo penso ancora.
A parte questo, ho avuto la fortuna sfacciata di averti come insegnante e frequentarti come amica. Mai amica mentre insegnavi, mai insegnante nell’amicizia.
Ci ho messo del tempo a capire che quello che ti aspettavi da me, come tua alunna, era semplicemente quello che avevi chiesto e chiedevi sempre a te stessa senza indulgenze, senza mai risparmiarti.
In questi anni niente si è sbiadito sai: è tanto intenso e vivido quello che conservo di te. I ricordi continuano a brillare come lucciole, i tuoi semi continuano a germogliare, il tuo sorriso continua a scaldare, il tuo suono continua ad accarezzare. Mi manchi sempre
Tua
Stefania Cavedon


Cara Teodora, è molto che non parliamo assieme, ma mi pare di averti vista proprio ieri.
Il tuo ricordo dentro di me è indelebile, ricco di emozioni straordinarie.
Ci siamo conosciute grazie al violoncello e alla musica e se all’inizio c’è stata una sorta di confronto di abilità, siamo subito divenute amiche. Abbiamo passato momenti bellissimi durante i vari corsi di violoncello: il tuo sorriso sincero e appassionato mi ha sempre dato tanto coraggio, anche prima di momenti musicali importanti a cui tu partecipasti. La tua voglia di vivere dovrebbe essere di insegnamento per molti, quanto per me lo è stato.
L’ultima volta che ti vidi abbiamo ricordato i nostri momenti più belli con serenità e tu mi hai abbracciata forte e nel salutarmi mi dicesti: “porta avanti il suono delle violoncelliste italiane”.
Nel momento della tua scomparsa hai lasciato un vuoto enorme. Soprattutto per me, è stato un momento dove la vita e la professione si sono intrecciati in un nodo tremendo.
Sei sempre qui, Teodora, niente e nessuno può farti dimenticare, perchè sei stata una grande musicista, una stupenda persona, un’amica speciale e una mamma dolcissima.
Ti abbraccio forte
Silvia Chiesa


Alcune persone è sufficiente sfiorarle perchè ti lascino addosso una sensazione di grande energia. Con loro non c’è bisogno di entrare in una particolare confidenza per sintonizzare le vibrazioni, succede così, in modo naturale e spontaneo.
La Teo era una di queste persone.
Ci siamo incontrati poche volte, sempre grazie alla musica e all’amore per il violoncello, che abbiamo immediatamente condiviso con intensa complicità. Queste poche volte sono bastate per lasciare un segno profondo nel mio cuore.
Ciao Teo. Mi manchi.
Enrico Dindo


Cerchi nella Rete e il suo sorriso luminoso ti viene incontro. Anche se le fotografie sono in bianco e nero, come se arrivassero da chissà quale lontananza nel tempo e nello spazio. Vent’anni che Teodora Campagnaro non c’è più, che il suo violoncello non canta come faceva con il Trio Italiano, con i tanti complessi cameristici ai quali offriva la sua musicalità, con il suo ensemble di 12 violoncelli.
Avrebbe creato una scuola, Teodora, ma non ne ha avuto il tempo. Ci resta il suo far musica, intimo e intenso, urgente e raffinato. E almeno in questo caso bisogna benedire la tecnologia: Teodora è ancora con noi, ogni volta che vogliamo, in video e in audio, a distanza di pochi clic sul computer. E continuerà ad accompagnarci.
Cesare Galla


Cara Teodora, sono convinto che una delle cose più belle dell’esistenza sia poter avere incontri significativi con le persone, oltremodo autorevoli, che talvolta lasciano un segno profondo, che arricchiscono i nostri pensieri ed emozioni e che si saldano alle nostre vite in forma indelebile, diventando costante fonte di ispirazione.
L’incontro musicale e umano che ho avuto la fortuna di condividere con te ne è la testimonianza, nella sua forma più alta, onesta, sincera e vera. Il carisma artistico e la consistenza della tua essenza di musicista, mai doma nel “cercare”, “scavare” dentro la Musica e che hai dispensato, forse inconsapevolmente ma della quale sei stata protagonista, saranno sempre illuminanti, per me e per le persone che hanno avuto la buona sorte di
conoscerti.
Il tuo entusiasmo traboccante, la risata contagiosa, la sensibilità per il dettaglio e l’attenzione nel guardare dentro le cose con cura e amore, rappresentano un regalo enorme, un patrimonio umano che hai voluto donarmi, assieme alla tua amicizia.
Cara Teodora, non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi offerto il tuo tempo e la tua energia, condividendo generosamente quello che la Musica e la Vita ci hanno concesso, un Bene che rimane custodito nel mio cuore.
Filippo Gamba


Cara Teodora,
sono passati gli anni, ma la dolcezza del tuo sorriso, e la tua positiva e limpida personalità rimangono fra le mie memorie care insieme alla visione di quanto so che il tuo talento avrebbe potuto ancora offrire al mondo della musica.
Bruno Giuranna


Cara Teodora, non sono mai riuscito a scrivere due frasi che potessero evocare il gusto e il piacere che abbiamo provato quel giorno che ci siamo incontrati curiosando, ciclista indisciplinato, tra i suoni che trapelavano appena dalle case nel frastuono delle vie di Milano. La voce del violoncello di Teodora mi ha coinvolto da allora in un vortice. Teodora, imprevedibile sarta del violoncello, cura ancora da lontano il suono, il continuo vibrare e il dolce legato di una profonda intesa di fratellanza e di pace.
Simone Groppo


Cara Teodora, quando penso a te, è un ricordo lontano il primo a riaffiorare nella mia memoria, un ricordo nella cui luce radiosa quasi scompare il rimpianto per la tua scomparsa prematura.
E’ quello - le circostanze precise oggi mi sfuggono, ma siamo alla fine degli anni 1970 - di Anner Bylsma. Per Bylsma, giovanissima, avevi suonato, e lui volle esprimermi con fervore la sua ammirazione per il tuo talento, per la sincerità e l’entusiasmo nel tuo essere musicista.
Erano gli anni di studio con Enrico Egano al Conservatorio di Castelfranco Veneto, da cui prese
avvio la tua bella e troppo breve stagione musicale, di cui ripercorro le tracce anche nei concerti degli Amici della Musica di Padova: dalla precoce (1982) apparizione nel Quartetto G.F.Malipiero (con E. Rebellato, G. Stevanato e L. Volpato), ai concerti in duo con G.B. Rigon (1987) e poi con il Trio Italiano (1988), fino a quelli con il Quartetto Lafayette (1995) e (1998) con D. Nordio, F. Faes, R. Donà, D.Zaltron. Due programmi, questi ultimi, dedicati a
Franz Schubert e in cui il tuo violoncello diede voce purissima al Quintetto op. 163, al Trio op.100 e al Quartetto op.161.
Filippo Juvarra


Cara Teodora, ho avuto il privilegio di fare musica con te: un ricordo bellissimo, indelebile.
Federico Pupo


Cara Teodora, quando è stata l’ultima volta che ti ho vista? Ricordo la tua figura incastonata, controluce, nell’ingresso della platea del Teatro Accademico. Ricordo la tua bandana, il saluto con la mano, il bacio lanciato e quel momento che diceva ‘ci vediamo dopo...’.
Non ti ho più vista. Ti penso allegra canterina, com’eri, circondata da angeli...Un po’ invidiosi della tua splendida voce. Ti ricordo allegra, felice, amica e collega. Tante le risate, i racconti, le chiacchiere. Perchè tutto rimane nel cuore di chi ti ha conosciuta, la tua musica ed il tuo
sorriso.
Per sempre.
Stefania Redaelli


Quando ti conobbi, cara Teodora, in occasione di un concerto del Trio Italiano al Festival Sadurano Serenade, capii subito che, per sensibilità, carattere, talento e musicalità eri fuori dal comune. Venendo poi a conoscenza delle tue scelte di vita, tutto ciò confermo’ la persona straordinaria che eri, non solo musicalmente ma soprattutto umanamente. Sono felice di averti conosciuta.
Danilo Rossi.


Parole per Teo.
Il desiderio di ricordare, nel migliore dei modi e con parole scritte, una persona che non c’è più, induce il timore di non riuscire a chiudere quel cerchio di parole all’interno del quale si desidera (o spera) porre al centro la figura di quella persona. Questo sto provando mentre mi accingo a scrivere di Teodora, ma sull’onda del ricordo di studi passati trovo conforto...” un significato non può essere descritto da una parola, ma solo da una costellazione di parole” e dunque, se ciò è valido per una scienza della linguistica, a maggior ragione lo sarà per quella
moltitudine di “significati” che è un essere umano.
Ho conosciuto Teodora prima come studentessa, poi come musicista-violoncellista e poi ancora come collega docente... e infine come amica.
Del primo periodo ho pochi ricordi, che sono per lo più filtrati attraverso le conversazioni con il mio collega, suo Maestro. La parola che vorrei fissare per quel tempo è “Volontà“ Agli anni in cui invece era collega di esperienze musicali risalgono molti più ricordi; a quel tempo, in particolare nel partecipare assieme all’ensemble di dodici violoncelli (la famosa Villa-Lobos), devo la fortuna di aver conosciuto Teodora. A questo punto aggiungerei la parola “Passione” perché nella musica la muoveva un motore inarrestabile di amore profondo per ciò che faceva ed era meravigliosamente contagiosa!
È venuto poi il tempo di essere colleghi, in quanto docenti dello stesso Conservatorio; ricordo le sue lotte per smuovere la burocrazia. Era sparita tra di noi ogni forma di distanza che esisteva dai tempi del primo periodo; eravamo colleghi, in senso paritetico, con un desiderio di comune impegno verso un obiettivo che non serviva esplicitare: il bene dei nostri studenti. Forse aveva ereditato dal suo insegnante la capacità di essere tranchant e lo era quando percepiva nei discorsi la vacua perifrasi per evitare di dire il vero o il compromettente. Tra tante parole che mi vengono in mente, ne sceglierei una: “Etica”.
Infine è giunto il “tempo grave” ... il tempo della malattia. Lì ho conosciuto, o meglio posso dire riconosciuto l’amica. Scintille di pura umanità, che puntualmente continuano ad accompagnarmi nella vita. Qui mi risulta terribilmente difficile scegliere una sola parola escludendone molte altre; mi concedo di usarne due come fossero stelle gemelle: “Amore per la Vita”. Sono certo che in questa costellazione aperta altre persone sapranno aggiungere ulteriori parole che illumineranno al meglio la figura solare di Teodora, io posso da ultimo proferire solo un “grazie Teo”.
Pietro Serafin


Cara Teodora, mi sono accorto che tutte le volte che ti penso, subito ti sento e ti vedo mentre suoni, con la tua speciale energia. Il tuo suono è sempre con noi.
Davide Zaltron


Cara Teodora, parlare di te è molto facile perchè, come si dice, le persone care non ci lasciano mai, e tu non mi hai mai lasciato, sei sempre presente nei miei pensieri e nel mio cuore. A ripensarci i ricordi si perdono in tempi lontani e la prima immagine che ho di te risale infatti agli anni del Conservatorio quando ci fu un incontro tra Castelfranco e Venezia per formare una piccola orchestra e mi ritrovai in leggio con te. Eri già brava e ho capito subito che, per stare al tuo fianco avrei dovuto sudare non poco. Però ci siamo divertiti un sacco, si può leggere come un segno del destino. La storia infatti è continuata nell’orchestra Villa Lobos, una meravigliosa avventura di 12 ragazzi voluta da Enrico Egano e portata avanti sotto la guida di Mario Brunello, tra prove e concerti in cui c’era sempre un clima fantastico.
Ricordo poi con quanta gioia andammo in treno a prenderci il ruolo che finalmente ci avevano
assegnato, e anche come docenti abbiamo collaborato vicendevolmente come commissari esterni nelle nostre scuole, e mai una volta ho avuto modo di discutere con te un voto perché eravamo sempre d’accordo.
E per finire c’è stata anche la collaborazione artistica assieme al mio quartetto in uno dei più bei quintetti di Schubert che ho suonato. Ricordo come sapevi sostenere tutto l’insieme ma senza mai prevaricare, e come venivi fuori quando la tua parte lo consentiva.
Ma l’aspetto che più mi preme ricordare è stato il senso di amicizia che ha permeato i nostri incontri nel corso di tanti anni, e mai scalfita da nessuno screzio. Ti ricordo infatti come una amica schietta,leale, sincera, sempre pronta ad aiutarmi, ad ascoltarmi, ad essere disponibile. Avevamo sinergia in tutto, non ho più avuto una amica così. Avevi un carattere deciso, a volte questo ti procurava delle tensioni con le persone, eppure l’ho sempre sentito come la tua più grande qualità, il saper esprimere sempre con chiarezza e semplicità il tuo punto di vista, senza sotterfugi o fraintendimenti, qualsiasi fosse l’argomento.
Teodora, il tuo ricordo mi riempie di emozione ancora oggi, dopo vent’anni.
Ma come dicevo all’inizio, il bene che hai fatto a tante persone non sarà mai dimenticato e ciascuna di queste persone ti porterà per sempre nel suo cuore, così come faccio io.
Ciao
Angelo Zanin


Cara Teodora, è con profonda e commossa gratitudine che conserviamo il vivo ricordo di Te.
Troppi sono i pensieri, troppe le emozioni. Hai lasciato in ognuno di noi una traccia indelebile: la forza, la determinazione, il rigore, la disciplina, la professionalità, la dirompente passione, l’entusiasmo, l’energia, il tuo splendido sorriso. Grazie per la tua generosa accoglienza, per la capacità di infondere fiducia e coraggio, per esserti dedicata ad ognuno di noi con amore e senza pregiudizi. Sei stata umile e speciale Maestra di vita. Il suono della tua voce è ancora presente in noi, la stessa voce che trovava soluzioni ai problemi e che rimarcava il motto
“Insisti, resisti, conquisti!” perché ogni obiettivo è raggiungibile se lavori sodo e nel modo giusto. Impossibile dimenticare la qualità artistica del tuo suono e l’ammirabile fusione simbiotica fra te e il tuo amato violoncello, uniti in un unico abbraccio, capace di incantare e far vibrare le corde più profonde dell’anima.
Questo è ciò che stiamo portando alle nuove generazioni: questa è la tua eredità!
Con infinito affetto,
I Tuoi Allievi


Di Teodora ho tantissimi ricordi, così vivi da annullare la sensazione del tempo e del distacco. Uno di questi è il suono - il suo - intenso come una voce e pieno di immagini.
Cara Teodora, provo a seguirlo con una piccola ed estemporanea Elegia
Giovanni Sollima

 Sollima - Elegia per Teodora

Cogliamo l’occasione per ringraziare Sonig, le Settimane Musicali e le persone che hanno ricordato Teodora a vent’anni dalla sua scomparsa con i loro pensieri, ricordi, immagini.
Cara Teodora... ci manchi.
La tua famiglia